Due settimane. Due settimane senza pubblicare nulla. Mi ero promessa che avrei cercato di tenere il blog attivo con una cadenza almeno settimanale ed invece ..... eccomi qui senza aver preparato nulla di concreto e il tavolo da lavoro sommerso di opere incompiute. Queste due settimane di ponte pasquale sono state deleterie per la mia creatività e la mia autostima.
Un paio di volte ho pensto di caricare in macchina tutto il necessario e scappare in una baita dispersa fra le montagne (ma dotata di corrente elettrica e connessione internet) per potermi dedicare al blog. Ci ho pensto veramente, ma ho passato da tempo l'età per scappare di casa (ormai non ho più sedici anni da un pezzo), e la mia famiglia ha bisogno di me (mangerebbero solo scatolette e surgelati).
La colpa è mia, avrei dovuto organizzarmi meglio e preconfezionare dei post "tappabuchi"da pubblicare nei casi di emergenza. Errori da principiante, cercerò di non ricascarci.
Comunque in questo lasso di tempo è accaduto anche qualcosa di positivo: ora ho una nuova amica, un'alleata che mi aiuterà a rendere il blog più bello e completo. Ve la presento si chiama Luisa ed è il mio nuovo manichino, indosserà le mie creazioni e mi sarà d'aiuto nel confezionarle. Qualcuno dirà "perchè non indossi tu ciò che realizzi?", la risposta è semplicissima, non sono fotogenica e non voglio che la mia (brutta) faccia (potete constatarlo dalla foto del profilo) metta in ombra la qualità del mio lavoro. Oltre al fatto che sono una frana con l'autoscatto. Quindi, benvenuta Luisa, ci aspetta una lunga collaborazione!
lunedì 28 aprile 2014
lunedì 14 aprile 2014
Tutorial: come realizzare una Shopper di tessuto
Avete presente le antipatiche borsine del supermercato? Quelle di plastica sono altamente inquinanti, mentre quelle biodegradabili si rompono facilmente sotto il peso del contenuto.
Oggi vi spiegherò come ho fatto a realizzare una borsina di tessuto, riutilizzabile, resistente ed ecologica usando come modello una classica shopper di plastica.
Occorrente: 1 shopper di plastica, 1mt di tessuto di cotone non elasticizzato, gesso per segnare, riga o squadra, forbici per carta e per tessuto, macchina da cucire lineare e tagliacuci (chi non possiede una tagliacuci può fare delle cuciture all'inglese).
- Prendere una borsina e stenderla ben piatta su un piano, tagliare le giunture ai manici e al fondo.
- Aprire le piegature laterali e tagliare il centro della piega da entrambe le parti, poi aprire la borsina scartarne un pezzo e usare l'atro come modello.
- Appoggiare il modello sul tessuto in doppio, fissarlo con gli spilli e segnare con il gesso 1cm di cucitura ai lati, sul fondo ed ai manici in alto. A questo punto si può tagliare il tessuto seguendo i contorni della borsina e i segni col gesso.
- Con il tessuto avanzato tagliare 4 strisce in sbieco (angolo a 45 gradi) delle dimensioni di cm 4 X 60 ciascuna.
- Stirare i manici piegandoli a metà e proseguire la piegatura fino al fondo. Stirare anche le strisce piegando di 1cm solo su uno dei lati lunghi.
- Cucire insieme i lati e sorfilarli con la taglia-cuci.
- Bordare le
aperture dei manici cucendo le strisce di sbieco sul lato non stirato sul
rovescio,poi rigirarle sul diritto del tessuto e impunturare a filo.
- Tenendo piegato cucire il fondo dal rovescio a cm 0,5, poi rivoltare dal diritto stirare la cucitura e ribattere a cm 0,7 (per dare più resistenza al fondo, ripassare questa cucitura almeno 2 volte.
- Cucire i manici tenendo aperta la piegatura, sorfilare con la taglia-cuci, piegare secondo la linea di stiro e bloccare con una cucitura interna (ripassare anche questa cucitura).Rivoltare i manici dal diritto, tagliare i fili in eccesso e la borsa è pronta!
Questa borsa si presta ad innumerevoli personalizzazioni: si può aggiungere un ricamo, si possono usare delle strisce di sbieco in contrasto, si possono fare delle applicazioni di tessuto ecc;
Io ho messo il nome del mio blog!
domenica 13 aprile 2014
Perchè non apri una tua sartoria?
Quando mi capita di incontrare delle persone che non vedevo da tempo, dopo i classici "Come stai?Come va il lavoro?" salta sempre fuori questa frase : "Tu che sai cucire, perche non apri una tua sartoria? non sai che guadagneresti un sacco di soldi!"
Oggi una volta per tutte voglio spiegare perchè non ho ancora avviato una sartoria.
Comincerò con una breve e molto semplificata lezione di storia.
Tanto tanto tempo fa, quando non esistevano le macchine da cucire e i ferri da stiro si scaldavano con le braci, tutte le donne sapevano cucire (chi meglio e chi peggio). I corredi delle spose, gli abiti di tutti i giorni e quelli "della festa" venivano confezionati in casa, dovevano durare quasi tutta la vita e a volte si tramandavano all'interno del gruppo famigliare, con conseguenti rattoppi e modifiche di vestibilità. Nelle campagne si filavano e si tessevano il lino e la lana per produrre i capi di abbigliamento e tutti quegli accessori tessili necessari per la vita quotidiana della famiglia. Solo le classi agiate potevano permettersi di delegare la preparazione dei corredi alle suore dei conventi, e la confezione degli abiti ai sarti.
Con la rivoluzione industriale e l'invenzione della macchina da cucire è iniziata anche la produzione in serie di capi d'abbigliamento a prezzi convenienti. Le famiglie delle classi povere hanno cominciato a comprare i capi già pronti, soprattutto quelli "della domenica".Questi abiti dovevano comunque durare per anni e spesso venivano passati di genitore in figlio o tra fratelli durante la crescita. Da qui l'esigenza di riadattare i capi usati "per risparmiare" e consentire una lunga durata. Quindi le donne che sapevano cucire si sono specializzate ed allungavano, accorciavano, stringevano, allagavano, modificavano e rattoppavano i vestiti finchè questi non erano troppo logorati dall'uso per essere indossati.
Oggi, con la diffusione di moda a basso costo, pochissime donne sanno cucire e tutti comprano abiti già pronti. Dalla sarta vanno solo le persone con elevato potere economico per avere dei capi esclusivi di ottima qualità, e chi ha particolari difetti fisici (perchè non riesce a trovare vestiti adatti alla propria corporatura).
Nell'immaginario della gente comune però è rimasta la visione dei capi vecchi riadattati "per risparmiare" e pensano di rivolgersi ad una sarta per fare un affare. Quante volte mi è capitato di sentir dire "ho un vestito che usavo vent'anni fa, ho visto che questo colore adesso è di moda, ma non mi va più bene, non si potrebbe sistemare?"
Le sarte lavorano per avere un guadagno, e disfare un vecchio abito per trasformarlo in qualcosa di moderno non è sempre garanzia di ottimi risultati "ma è un tessuto così bello!!" e richiede tempo (la manodopera si paga). L'espressione "ci sono tanto affezionata e mi dispiace buttarlo via" non intenerisce il cuore di una persona che deve trarre sostentamento dal suo lavoro e non può fare sconti esagerati. Se le modifiche da effettuare sono molto più complesse del semplice accorciamento o del restringimento tramite pinces non è conveniente andare dalla sarta. Bisogna mettersi il cuore in pace e scegliere tra queste diverse opzioni:
- Mettere il capo in questione in uno scatolone con la naftalina sperando che lo ripeschi una nuora, figlia nipote con la passione per il vintage.
- Donare l'abito (solo se è in buono stato e di altissima qualità) ad un museo del costume dove sicuramente verrà esposto su un manichino dove servirà ad istruire le giovani generazioni su come ci si vestiva una volta e dove potrà essere d'ispirazione agli stilisti.
- Rivolgersi ad un negozio di abiti usati dove il vestito verrà valutato e venduto (qui forse si può fare un affare).
Non ho la mia sartoria per tutti questi motivi oltre che per il fatto che la merceria decente più vicina casa mia dista 12 km, il negozio di tessuti (non molto fornito) dista 5 km e il costo di una spoletta di filo comprata al dettaglio è esorbitante, senza contare tutte le spese fisse che deve sopportare un'azienda regolare (non dovrò lavorare in nero?).
Questi sono costi che andrebbero ad incidere sul prezzo di una prestazione sartoriale ed intorno a me non vedo committenti disposti a pagarlo, ma solo gente che dice "ho comprato dei pantaloni a 10 euro e fare l'orlo ne è costato 7, che ladra quella sarta".
sabato 5 aprile 2014
Guantini da Rock Star
Ho iniziato a scrivere un blog, ora devo riempirlo di contenuti. Ci ho pensato tutta la sera e poi stamattina l'illuminazione! Voglio cominciare con qualcosa di grintoso! Voglio abbandonare quell'atteggiamento dimesso in cui mi sono rintanata da qualche tempo! Così ho realizzato questi guantini senza dita (non ne avevo mai fatti in vita mia) in jersey elasticizzato viola doppiato con tulle nero. Sono facilissimi da creare, nell'indossarli mi sono sentita una rock star, sono comodissimi, non li voglio più togliere.
La cosa più difficile? Fotografarli: non indossati sembravano degli straccetti, non avevo una modella a disposizione e anche mettendo la reflex sul cavalletto impostata sull'autoscatto non riuscivo mai a trovare la posizione giusta, così ho aspettato che tornasse dal lavoro il mio fotografo ufficiale (e gentiluomo) per fare degli scatti a regola d'arte. Ho anche constatato, che il fatto di non essere fotogenica non è limitato alla mia faccia ma si estende anche alle mie mani. Pazienza, non tutti sono perfetti.
La cosa più difficile? Fotografarli: non indossati sembravano degli straccetti, non avevo una modella a disposizione e anche mettendo la reflex sul cavalletto impostata sull'autoscatto non riuscivo mai a trovare la posizione giusta, così ho aspettato che tornasse dal lavoro il mio fotografo ufficiale (e gentiluomo) per fare degli scatti a regola d'arte. Ho anche constatato, che il fatto di non essere fotogenica non è limitato alla mia faccia ma si estende anche alle mie mani. Pazienza, non tutti sono perfetti.
giovedì 3 aprile 2014
Una nuova avventura
Ciao! Mi chiamo Patrizia e fino ad un anno fa lavoravo come modellista in un'azienda di abbigliamento che ha dovuto chiudere i battenti a causa della crisi. Dopo delle esperienze di lavoro precario mi ritrovo ancora disoccupata. Da tempo accarezzavo l'idea di aprire un blog, ma la scintilla che ha fatto scattare il tutto è stato un colloquio di lavoro che ho avuto alcune settimane fa presso un'azienda molto prestigiosa, ieri ho saputo che sono stata scartata perchè non ho avuto esperienze di livello abbastanza alto per il loro prodotto.
Ho analizzato il mio curriculum, e penso che nonostante sia esauriente parli poco di me, della mia creatività, delle mie capacità e della passione che metto nel mio lavoro.
Così ho deciso che un blog può essere il modo migliore per farmi conoscere professionalmente, per dare colore ad un curriculum in bianco e nero e per creare un book dei miei lavori.
Cosa vedrete in questo blog? Le foto dei capi e degli accessori che creo da sola, i miei disegni, le immagini di ciò che mi ispira, dei tutorial, forse anche qualche ricetta di cucina (vedremo..) e..... riflessioni personali su ciò che mi succede intorno. Questo blog è ancora "work in progress" accetto consigli e critiche (costruttive) da tutti.
Ora inzia una nuova avventura: sono curiosa di vedere dove mi porterà!
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