Cronaca di una mattina qualsiasi di un giorno qualunque della mia vita: subito dopo essermi alzata apro l'armadio alla ricerca di qualcosa da indossare (maledicendo la mia pigrizia che mi impedisce di preparare i vestiti la sera prima). Gli occhi sono ancora assonnati ma le mani scorrono sui capi appesi riconoscendoli dalla consistenza dei tessuti, le dita sfiorano le giacche, i pantaloni, gli abiti, fino a soffermarsi nella zona dove sono posizionate le camicie. Un attimo di panico. Ciò che la vista non ha ancora notato viene debitamente segnalato dalle sensazioni tattili, sgrano gli occhi per capire ciò che il mio cervello ha intuito ma che non vuole ancora ammettere: NON CI SONO CAMICIE!!
La vocina interiore della coscienza mi dice "Dovevi aspettartelo! sei in ritardo con lo stiro!"
Cerco di giustificarmi con me stessa "Sono giorni molto frenetici, ho dovuto fare un sacco di altre cose"
La coscienza rimbrotta "La verità è che non ti impegni abbastanza!"
Cerco di appellarmi alla logica "Indossando mediamente 5 camicie alla settimana, non è facile tenere il passo con lo stiro"
La coscienza ribatte "Impieghi 5 minuti per stirare una camicia, in mezz'ora potresti stirarne 6!"
Lo so, sono lenta nello stirare (ma so di persone che impiegano 20 minuti per ogni camicia), e non ho giustificazioni per non aver compiuto il mio dovere, ma non mi va di cedere e rilancio "Forse non ho abbastanza camicie e ne dovrei fare una nuova...."
La coscienza insiste "Dovresti stirare!! Hai già un sacco di camicie!"
"Si, ma devo anche occuparmi del mio blog" rispondo io "Ti prometto che finita la camicia cercherò di stirarne qualcuna"
A questo punto la coscienza borbotta qualcosa a cui non dò ascolto mentre la mia mente sta già progettando la mia nuova creazione.
Eccola qui: una camicia con fiocco al collo, in popeline di cotone a righe rosse, da usare con dei pantaloni classici ed un maglione scollato.
Vorrei descriverla meglio, ma devo mettermi a stirare per mettere in pace la coscienza.
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