Mi sto rendendo conto che la ricerca di un buon lavoro è un po' come la ricerca del vero amore, difficile e piena di paranoie.
Ecco alcuni esempi:
- Rispondere a certi annunci è come andare ad un'appuntamento al buio: azienda in provincia di XYZ cerca una modellista con esperienza, inviare il curriculum all'agenzia TaldeiTali ... (..che azienda sarà? Sarà affidabile? Forse la conosco già?).
- Inviare il curriculum è come scrivere una lettera d'amore verso l'azienda per dimostrare di essere affezionati al brand e al suo stile (....ma se poi l'azienda dei miei sogni all'interno in realtà è un'incubo?).
- I colloqui conoscitivi sono un po' come il primo appuntamento: pensare a quale atteggiamento tenere (...voglio sembrare una persona interessante..), decidere come vestirsi (....non troppo seria, non troppo trasandata, non troppo sexy, non voglio dare una cattiva impressione di me..), cercare di dare risalto alle proprie capacità (....sono io la persona giusta!!).
- Il giorno dopo il colloquio iniziano i ripensamenti (.... se avessi detto quella frase in modo diverso...) e le attese (...perché il telefono non squilla?).
- Può capitare di trovarsi a scegliere fra due o più aziende (..e se nel dubbio scartassi quella più adatta a me?).
- ... poi succede che le risposte tanto attese non arrivino o siano negative (... perché nessuno mi vuole?)
Contemporaneamente a tutti questi pensieri, questa settimana ho fatto un gilet in eco-pelliccia.
Ho provato a fotografarlo da solo, ma faceva un effetto tipo "guardiano delle pecore nere", in abbinamento con gonna e camicia (rigorosamente fatti da me) è decisamente molto meglio.
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