martedì 27 maggio 2014

Ripensamenti

Non sempre sono soddisfatta dei miei lavori, sarà che (forse) sono una perfezionista, sarà che non sono così brava come voglio far credere (probabile), sarà che anche i grandi stilisti cambiano idea in corso d'opera, per questo ho soprannomiato alcune delle mie creazioni "i capi work in progress".
Un esempio è questa canotta di lino.Quando l'ho realizzata, due anni fa, era svasata al fondo e qualche centimetro più lunga.
Non mi piaceva. 
Dopo un anno di riflessione l'ho accorciata ed ho aggiunto la fascia al fondo.
Non mi conviceva, la trovavo vuota, misera. 
Dopo un altro anno di decantazione ho pensato di ravvivarla con un semplice ricamo di perline. 
Troppo semplice, potete vederlo dalla fotografia.
Le scelte erano due: o disfare il ricamo o arricchirlo. 

Ho optato per la seconda. 
Finalmente ora la canotta mi piace....... fino al prossimo ripensamento.



lunedì 19 maggio 2014

Ho due notizie, una buona ed una cattiva

Ho due notizie, una buona ed una cattiva: quella buona è che ho trovato un nuovo lavoro (a tempo determinato), quella cattiva è che avrò pochissimo tempo da dedicare al blog. Nonostante tutto, non voglio abbandonare questo progetto, mi sta dando delle soddisfazioni anche se non ho migliaia di follower.
Cercherò di postare qualcosa tutte le settimane, fosse anche la singola fase di lavorazione di un vestito.
Nelle foto di oggi vi mostro un abito "di repertorio", lo avevo realizzato quattro anni fa. Mi piacciono molto il corpino e la lavorazione a punto smock in vita. Se lo dovessi rifare oggi però credo che farei la gonna più ampia o più corta. Quasi quasi lo trasformo in un top. Ci penserò, ora voglio dedicarmi ad un paio di idee che  mi stanno frullando nella testa.




lunedì 12 maggio 2014

Camicia bianca o camicia nera?






Chi mi conosce bene sa che vado pazza per le camicie (oltre che per il mantello di Capitan Harlok).
Ho lavorato in una camicieria per un breve periodo di tempo e sebbene in quell'epoca le camicie erano il mio incubo peggiore, dopo qualche anno di decantazione sono diventate il pezzo forte dei miei look.
Le camicie mi piacciono in tutte le loro declinazioni, mi piace disegnarle, realizzare il modello, cucirle, indossarle e (udite udite!) persino stirarle (non abbastanza da farne un lavoro però! astenetevi dal richedere di stirare le vostre).
Uno dei pezzi a cui sono più affezionata è una vecchia (scusate si dice vintage) camicia di mia madre, risalente alla fine degli anni settanta (presumibilmente, non ho ancora avuto la conferma scientifica). Si tratta di una camicia bianca senza pinces con un carrè a punta e soffietto sul dietro. E' un pezzo basico che sta bene con migliaia di abbinamenti: con giacca e pantaloni classici, con jeans e felpa, con una gonna romantica e una collana vistosa, con una gonna tubino e un gilet, con un bitino senza maniche ecc. Purtroppo questa magnifica camicia comincia a sentire i segni del tempo e dell'usura, ho tentato di ripararla dove possibile ma c'è un limite a tutto, e so che fra poco dovrà finire la sua brillante carriera. Visto che sono una modellista ho deciso di rilevare il modello e clonarla con alcune modifiche (nel rilevarla ho pure scoperto che in origine aveva delle pinces in vita sul dietro). Avevo in casa il tessuto di cotone nero ed i bottoni neri. Il risultato  potete vederlo nelle foto.
Senza cadere nell'inutile retorica su cosa può significare una camicia nera, più la guardo e meno mi convince.
Non è una brutta camicia, l'ho già indossata in un paio di occasioni e mi sta bene. Però quando la vedo appesa nell'armadio continuo a vedere solo i suoi difetti (è un prototipo, correggerò il modello per le camicie successive).
Soprattutto non faccio altro che chiedermi: ma per quale motivo ho fatto una camicia nera?




venerdì 9 maggio 2014

Un'idea improvvisa

L'ispirazione non sempre arriva se la chiami, puoi sfogliare libri e riviste, consultare siti internet e social network, puoi girare per le città di tutto il mondo ma non è detto che scocchi la scintilla che apre le porte dell'immaginazione e aiuta a trovare soluzioni nuove. Spesso capita che un particolare insignificante che è davanti ai nostri occhi tutti i giorni e al quale non prestiamo molta attenzione si illumini di una luce diversa e ci faccia veder le cose in modo nuovo. A me è successo con un rettangolo di crepon fantasia di cm 70 x 30 che se ne stava abbandonato nel mio cestino dei ritagli di stoffa, ero molto indecisa su come utilizzarlo.
Realizzare un sacchetto per metterci le ciabatte da spiaggia?
Fare una pochette da taschino? (c'è ancora qualcuno che le usa?)
Buttarlo via? (mi si stringe sempre il cuore nel gettare nella spazzatura dei tessuti)
Quel pezzo di stoffa è rimasto per anni inutilizzato, finchè l'ispirazione non è saltata fuori come un coniglio dal cilindro e nel giro di un'ora ho confezionato questo anello-sciarpa dall'effetto arrotolato, utilissimo per ravvivare dei look un po' vuoti.
Se vi piace fatemelo sapere, potrei  farne un tutorial.

venerdì 2 maggio 2014

Storia di un cappello


Mettere ordine sul mio tavolo da lavoro è un pò come fare uno scavo archeologico, si possono trovare stoffe, nastri, spille da balia, elastici, disegni, ritagli di riviste, pezzi di cartamodelli dimenticati e........ e poi ad un certo punto si estrae da questo caos qualcosa che sembra avere un senso. Come se fosse un vaso di inestimabile valore lo si spolvera, lo si studia e lo si ricompone come doveva essere.  L'oggetto in questione è un cappellino che ho iniziato ad elaborare circa cinque anni fa (quando avrò la conferma del carbonio14 ve lo farò sapere). In quell'epoca avevo realizzato il cartamodello, avevo tagliato il tessuto ed avevo persino iniziato a cucirlo... poi il nulla. Non so perchè è rimasto ripiegato in un angolo della mia postazione per tutto questo tempo, forse l'ho sospeso per fare dei lavori più urgenti, forse non mi conviceva. Quando me lo sono ritrovato fra le mani è stato come riabbracciare un vecchio amico, ed ho capito che era il momento giusto per completarlo. Mancavano la fodera interna e gli adesivi di rinforzo per la tesa. In due giorni l'ho teminato e ve lo posso mostrare con un certo orgoglio essendo il primo cappello che confeziono. Spero che vi piaccia perchè io non vedo l'ora di indossarlo e mi sento ispirata per realizzarne altri.