Nelle scorse settimane quando in un mio post avevo pubblicato le foto di un capo di lino, una mia amica mi ha fatto notare che il lino si sgualcisce facilmente e per questo non riusciva ad apprezzarlo. Avrei voluto risponderle subito, poi ho pensato che poteva essere interessante dedicare un post al lino.
Il lino si ama o si odia, personalmente ho imparato ad amarlo quando ho capito che ci si può liberare dalla schiavitù della piega perfetta. Senza parlare della freschezza e della comodità di questa fibra tessile. Nelle calde giornate estive preferisco un capo di lino spiegazzato ad uno sintetico perfettamente liscio. Basta scegliere capi non troppo "strutturati" e non troppo aderenti e dopo averli lavati stenderli appesi su una gruccia lasciando che il peso dell'acqua e la forza di gravità facciano il loro corso. Così si può anche evitare il problema di stirarli.
Il top monospalla che vedete in foto l'ho addirittura stropicciato dopo il lavaggio perchè volevo che perdesse quell'effetto "gonfio" che aveva appena confezionato.
In fondo il lino ha anche una propria morale: ci dà la possibilità di essere eleganti e sgualciti nello stesso momento, senza dare peso a come ci muoviamo e a come ci comportiamo, non è forse questo il bello della libertà?
Prima del lavaggio |
Dopo il lavaggio |
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