lunedì 23 giugno 2014

Un abito troppo elegante

Se seguissi sempre ciò che mi suggerisce la mia fantasia avrei l'armadio pieno di abiti degni di una diva holliwwodiana, ma visto che la mia vita mondana si riduce perlopiù ai pranzi di famiglia dai miei genitori (dove potrei andare tranquillamente in tuta da ginnastica senza scandalizzare nessuno), cerco di tenere a freno quella che chiamo "creatività compulsiva".
Un esempio è questo vestito di tulle cipria doppiato di raso in tinta un pò stile anni '20.
L'ho realizzato un anno fa, ho scelto un modello semplice perchè il tessuto è così ricco da non richiedere ulteriori orpelli. Una volta finito però ho pensato "quando potrò indossare un vestito del genere?"
Non rimpiango il fatto di non avere una vita sociale molto attiva, sono una persona piuttosto schiva, ma mi piace indossare dei bei vestiti. Un'abito come questo ha bisogno di un suo contesto, è troppo elegante, non è adatto ad essere usato per fare la spesa o per andare al lavoro.
Mi ero rassegnata a vederlo inutilizzato nell'armadio, finchè l'occasione giusta è arrivata, e circa un mese fa ho potuto metterlo per il matrimonio di una coppia di amici. 
La domanda che mi pongo adesso è "quando potrò indossarlo ancora?"





venerdì 20 giugno 2014

Un top monospalla in lino



Nelle scorse settimane quando in un mio post avevo pubblicato le foto di un capo di lino, una mia amica mi ha fatto notare che il lino si sgualcisce facilmente e per questo non riusciva ad apprezzarlo. Avrei voluto risponderle subito, poi ho pensato che poteva essere interessante dedicare un post al lino.
Il lino si ama o si odia, personalmente ho imparato ad amarlo quando ho capito che ci si può liberare dalla schiavitù della piega perfetta. Senza parlare della freschezza e della comodità di questa fibra tessile. Nelle calde giornate estive preferisco un capo di lino spiegazzato ad uno sintetico perfettamente liscio. Basta scegliere capi non troppo "strutturati" e non troppo aderenti e dopo averli lavati stenderli appesi su una gruccia lasciando che il peso dell'acqua e la forza di gravità facciano il loro corso. Così si può anche evitare il problema di stirarli.
Il top monospalla che vedete in foto l'ho addirittura stropicciato dopo il lavaggio perchè  volevo che perdesse quell'effetto "gonfio" che aveva appena confezionato.
In fondo il lino ha  anche una propria morale: ci dà la possibilità di essere eleganti e sgualciti nello stesso momento, senza dare peso a come ci muoviamo e a come ci comportiamo, non è forse questo il bello della libertà?
Prima del lavaggio

Dopo il lavaggio

mercoledì 11 giugno 2014

Non tutti i vestiti riescono al primo colpo...

Non tutte le idee che sembrano meravigliose sulla carta si dimostrano tali dopo la realizzazione.
Un ottimo esempio è questa blusa: quando ho fatto lo schizzo su carta ed il cartamodello ero entusiasta, sicura che sarebbe riuscito un capo molto carino; ora più guardo questa casacca e più mi sembra una di quei vestiti-vestaglia a fiori che usavano le mie nonne d'estate. Non ho nulla contro le signore anziane che si vestono così, ma penso che non sia uno stile adatto alla mia età.
Ho sbagliato tessuto, e anche modello.
Proverò a vedere se con un lavaggio si restrige e si ammorbidisce, altrimenti dovrò ingegnarmi a trovare un modo per recuperare questo orrore e renderlo indossabile da una donna sotto i sessant'anni.
Forse ho già un'idea.....
Vi farò sapere......






martedì 3 giugno 2014

Un cappello con visiera




Quando ho pubblicato il post "storia di un cappello"  ho detto che mi sentivo ispirata a realizzarne altri, oggi potete vedere una versione modificata di quel copricapo.
Volevo un cappellino con visiera che fosse diverso dall'ormai abusato "berretto da baseball" (dopo averlo usato per tutta l'infanzia e buona parte dell'adolescenza e dell'età adulta, mi sono stancata di quel modello).
L'ho realizzato in fretta e furia (perdonate gli eventuali difetti), ed ero così soddisfatta del risultato che l'ho usato praticamente subito per una passeggiata con la mia famiglia.